Il Counseling

21 Dicembre 2015 Counseling 0 Comments

Il termine counseling (o anche counselling secondo l’inglese britannico) indica un’attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta. Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, scuola, lavoro).

Origini del termine

Il sostantivo counseling deriva dal verbo inglese to counsel, che risale a sua volta dal verbo latino consulo-ĕre, traducibile in “consolare”, “confortare”, “venire in aiuto”.[1] Quest’ultimo si compone della particella cum (“con”, “insieme”) e solĕre (“alzare”, “sollevare”), sia propriamente come atto, che nell’accezione di “aiuto a sollevarsi”.[2] È omologo un altro verbo latino: consulto-āre, iterativo di consultum, participio passato di consulo, col significato di “consigliarsi”, “deliberare”, “riflettere”.[3] Ciò pone il termine tra le forme del verbo italiano “consultare” come ricorso a competenze superiori per necessità contingenti.

La traduzione di counseling nell’italiano consulenza è controversa in quanto un altro termine, consulting, ha in inglese il medesimo significato.[4]

È altresì problematica la sua traduzione con “consiglio”. La similarità linguistica tra le parole “counseling” e “consiglio” può infatti trarre in inganno. Secondo Pagani «[…] uno degli elementi distintivi del counseling rispetto alla situazione del consiglio è che, nel primo caso, la relazione si svolge con un esperto ed è finalizzata alla ricerca di una strategia per rendere possibili scelte o modifiche, nel secondo caso, invece, la relazione è paritaria e consiste nel suggerire […]».[5]

Descrizione

La prima attestazione dell’uso del termine counseling per indicare un’attività rivolta a problemi sociali o psicologici risale al 1908 da parte di Frank Parsons.[13] Nel 1951 la parola counseling è usata da Carl R. Rogers per indicare una relazione nella quale il cliente è assistito nelle proprie difficoltà senza rinunciare alla libertà di scelta e alla propria responsabilità.[14]

L’attività di counseling è svolta da un counselor, un professionista in grado di aiutare un interlocutore in problematiche personali e private. In base al bagaglio di abilità possedute, le competenze proprie all’attività di counseling possono essere presenti nell’attività di diverse figure professionali quali psicologi, medici, assistenti e operatori sociali, educatori professionali.

Essa è finalizzata a «consentire ad un individuo una visione realistica di sé e dell’ambiente sociale in cui si trova ad operare, in modo da poter meglio affrontare le scelte relative alla professione, al matrimonio, alla gestione dei rapporti interpersonali, con la riduzione al minimo della conflittualità dovuta a fattori soggettivi»,[15] ed è inoltre «un’attività di competenza relazionale che utilizza mezzi comunicazionali per agevolare l’autoconoscenza di se stessi attraverso la consapevolezza e lo sviluppo ottimale delle risorse personali, per migliorare il proprio stile di vita in maniera più soddisfacente e creativo».[16]

Secondo Rollo May – uno dei padri fondatori del counseling insieme a Rogers – il counselor ha il compito di «favorire lo sviluppo e l’utilizzazione delle potenzialità del cliente, aiutandolo a superare eventuali problemi di personalità che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente nel mondo esterno […] il superamento del problema, la vera trasformazione, comunque, spetta solamente al cliente: il counselor può solo guidarlo, con empatia e rispetto, a ritrovare la libertà di essere se stesso».[17]

La BACP (British Association for Counselling and Psychotherapy) fornisce la seguente definizione dell’attività di counseling: «Il counselor può indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo e seguire quella che sceglierà. Il counselor può aiutare il cliente a esaminare dettagliatamente le situazioni o i comportamenti che si sono rivelati problematici e trovare un punto piccolo ma cruciale da cui sia possibile originare qualche cambiamento. Qualunque approccio usi il counselor […] lo scopo fondamentale è l’autonomia del cliente: che possa fare le sue scelte, prendere le sue decisioni e porle in essere».[18]

Analogamente AssoCounseling definisce l’attività di counseling come: «[…] un’attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione. Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento».[19]

Differenze tra counseling e psicoterapia

Da un punto di vista epistemologico il counseling si differenzia dalla psicoterapia per:

  • l’adozione di un metodo diverso da quelli riferiti a “medico-paziente” propri dei modelli psicoterapeutici (anche se ciò non si verifica nell’approccio centrato sulla persona rogersiano dove counselling e psicoterapia condividono la stessa impostazione dove l’esperto è il cliente);
  • la definizione dell’obiettivo concreto e del contesto spazio-temporale della relazione counselor-cliente;
  • l’esclusione della psicopatologia come settore di intervento.

A differenza del paziente nella psicoterapia, il cliente nel counseling non ha bisogno di essere curato né aiutato a superare una sofferenza psicologica, ma si avvale delle competenze del counselor come sussidio delle capacità che già possiede in modo da conseguire gli obiettivi che desidera, nei modi e nei tempi che gli sono consoni.

Psicoterapia Counseling
Disagio/Sofferenza psichica Problemi interpersonali limitati e specifici all’area del conflitto
Disordini patologici dovuti a Disturbo strutturale di personalità e riparazione di strutture di gravi disturbi (patologia) Ambivalenza, stress, scelte e decisioni difficili da compiere (difficoltà)
Fattori interni Fattori esterni
Complessità del funzionamento intrapsichico, impegno intensivo Crescita, prevenzione e sviluppo della personalità, questioni educative e di orientamento vocazionale

Schema: aree di applicazione[20]

Consiglio Counseling
Rapporto paritario Rapporto con un esperto
Accordo sul tema Ricerca di una strategia
Fattori interni Fattori esterni
Suggerire scelte o modificazioni Cercare di rendere possibili scelte o modifiche

Schema: differenze tra counseling e consiglio[6]

(da Wikipedia, l’enciclopedia libera)