"Il linguaggio è in costante evoluzione: nuove parole fanno la loro comparsa, mentre altre scompaiono; ma ad eccezione dei linguisti, sono pochi coloro che vi prestano attenzione. É un peccato abbandonare certe parole, poichè in questo modo si lascia che nella propria coscienza vengano cancellate le realtà che quelle parole rappresentano. Le parole non sono semplici astrazioni, ma entità viventi che hanno stabilito delle relazioni con altre parole. Cosí, la perdita di una parola conduce alla scomparsa dei legami che essa aveva con altre parole, e dunque con altre entità, ed è tutta una cultura che si impoverisce.
Molti utilizzano le medesime parole per indicare e qualificare oggetti, avvenimenti ed esseri che fra loro non hanno niente in comune. Il loro vocabolario è cosí povero! Non solo dovete fare in modo di non imitarli, ma dovete anche cercare di usare parole delle quali non avete l'abitudine di servirvi. Sapendo nominare esattamente le cose, le si vivifica dentro di sè, e ne consegue tutto un concatenarsi di trasformazioni benefiche: arricchendo il vostro vocabolario, arricchite anche le vostre percezioni, la vostra sensibilità e la vostra comprensione." (O.M. Aivanhov)